Ariete – elemento: Fuoco
Prima decade: 21 - 30 marzo
Fiore: Garofano
Nel linguaggio dei fiori: Fiducia, fedeltà
Pianeta: Marte
Grintoso e combattivo, pronto a soluzioni estreme, sei deciso ed insieme inafferrabile. Competere ti intriga molto, anche quando hai già la vittoria in tasca, perdi spesso le staffe ma di fronte ad una situazione rischiosa, sai gestirla con invidiabile sangue freddo. Credi in te stesso e ti mantieni sempre fedele ai tuoi principi. La tua pecca è l’esagerazione: metti troppo fuoco in ciò che fai e sprechi energia non necessaria.
Seconda decade: 31 marzo - 9 aprile
Fiore: Lavanda
Nel linguaggio dei fiori: Dichiarazione
Pianeta: Sole
La grinta e la determinazione con cui affronti situazioni e persone nulla tolgono alla tua eloquenza. Sei comunicativo e socievole. Le tue passioni amorose, per quanto intense, si consumano più a parole che nei fatti. Abile nel convincere, sei tagliato per le professioni a contatto con il pubblico, adori i viaggi ed imposti la tua vita su cambiamenti frequenti.
Terza decade: 10 marzo - 19 aprile
Fiore: Anemone
Nel linguaggio dei fiori: Breve passione
Pianeta: Venere
L’amore è il tuo primo pensiero quando ti svegli e l’ultimo quando vai a dormire: il tuo chiodo fisso. È casomai l’oggetto della tua passione a mutare. Amalgami alla perfezione erotismo e sentimento, ma ciò che manca alla ricetta è l’ingrediente fedeltà, seguito a ruota dalla stabilità emotiva. Intenso ed appassionato, dai moltissimo ma la smania di conquista, che ti rende così inquieto, ti porta spesso lontano.
Colore Preferito: Rosso, colore dell’amore, dell’energia, del coraggio.
Tra le numerose credenze e leggende legate alla lavanda, una delle più antiche è legata alla dea Venere ed ai riti magici dell’amore. Grazie al suo profumo, infatti, si credeva potesse attirare gli uomini e quindi essere perfetta per gli incantesimi d’amore. Ma non solo, era usata per garantire, oltre all’amore, anche felicità, protezione, purificazione e gioia. Da queste credenze nacque la tradizione popolare con la quale si pretendeva che per assicurare felicità e prosperità alla futura sposa, le spighe di lavanda dovessero essere messe all’interno del suo corredo.
Molto diffusa in Francia è la leggenda che associa la fata Lavandula alla nascita e diffusione della lavanda in tutta la Provenza: Una bellissima fata di nome Lavandula nata fra le lande selvagge della montagna di Lure, aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri. Lavandula, un giorno, si mise a cercare un bel posto dove andare a vivere e iniziò a sfogliare un libro di paesaggi. Ad un certo punto, si fermò sulla pagina della Provenza e cominciò a piangere alla vista delle povere terre aride e incolte. Ecco allora che tutte le sue lacrime caddero sulla pagina e finirono per macchiarla. Cercando di nascondere il danno fatto, la fata si asciugò i magnifici occhi blu ma provocò ancora più danni, spargendo le gocce di lacrime dappertutto sulla pagina. Disperata, la fata prese un grande pezzo di cielo blu sulla Provenza per dimenticare tutte le macchie. Da quel giorno, la lavanda cresce in quelle terre e le fanciulle bionde di Provenza hanno gli occhi blu con scintille color lavanda, soprattutto quando in estate, al calar della sera, si mettono a guardare il cielo che scende sui campi di lavanda in fiore.
Un’altra leggenda narra la storia di una ragazza così bella che faceva rimanere tutti senza respiro. Molti giovani la desideravano, tra questi, c'erano due balordi. Dal momento che non aveva intenzione di accettare il loro corteggiamento, decisero di costringerla a fare l’amore con loro. Un giorno la inseguirono fino alle colline, facendola cadere per terra.
Nel momento in cui le strapparono i vestiti, la ragazza presa dalla vergogna si girò verso terra e si mise a piangere. Improvvisamente, nel terreno dove le lacrime erano cadute, iniziarono a germogliare fiori blu e viola.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante la lavanda ha due diversi significati: diffidenza (dovuto all’antica credenza secondo la quale all’interno dei suoi cespugli si annidassero i serpenti ed a causa della massiccia presenza di api e calabroni in prossimità della pianta durante la fioritura) e virtù (dovuto ai vari utilizzi fatti dalla pianta, sin dai tempi più remoti).
Regalare della lavanda vorrebbe dire “il tuo ricordo è la mia unica felicità”.