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Viola
20 Mag
2016

Il genere viola comprende circa 500 specie. Utilizzata da sempre da arabi e romani per rendere le bevande più profumate e gradevoli, ai nostri giorni viene soprattutto utilizzata per estrarre oli essenziali. In passato, le donne usavano, il mattino, questa fragrante pianta per lavarsi il viso
Una leggenda narra che Zeus, che aveva dovuto trasformare una sua amante, Io, in una giovenca, le aveva poi creato un fiore per nutrirsi, la viola mammola (viola odorata).
Una versione del mito di Attis narra che il giovane, che non poteva sposarsi con l'amata principessa Atta, si evirò sotto un pino e morì. Dal suo sangue crebbero viole dai petali rosseggianti. Disperata per la sua morte anche Atta si uccise e dal suo sangue crebbero altre viole.
È un fiore che propizia l'amore, si narra che una freccia di Cupido cadde su di una viola del pensiero (viola tricolor).
La viola del pensiero chiamata dai francesi “pensèe”, divenne, nel “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, la chiave di tutta la commedia. Nella storia i bonapartisti ne fecero il loro simbolo, in contrapposizione al giglio dei Borboni.
Un' altra leggenda dice che un giorno Demetra, dea della terra coltivata e delle messi, si accorse che le era stata rapita la figlia Persefone. Disperata vagò nove giorni e nove notti per tutta la terra, finché scoprì che Persefone era stata rapita da Ade, il dio che regnava nelle regioni buie d'oltretomba. Demetra si disperò al punto che tutta la terra diventò grigia e sterile. Finalmente Zeus convinse Ade ad un accordo: Persefone sarebbe ritornata ogni anno presso la madre per sei mesi, tra la primavera e l'autunno, per vivere con il marito durante gli altri sei mesi dell'anno. Demetra, placata, ritornò all'Olimpo e la terra fu di nuovo fertile e feconda. Quando, all'inizio della Primavera, Persefone tornò per la prima volta tra i vivi, la terra l'accolse creando per lei del fiorellini nuovi, festosi e delicati, vellutati come i suoi occhi, dei veri “pensieri d'amore” e inventò le “viole del pensiero”. Da allora esse ritornano puntuali ogni anno, a primavera, per festeggiare Persefone che ritorna sulla terra.

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